12 Novembre 2021Notizia PatronatoDal 15 ottobre 2021 è scattato l’obbligo di Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro. La norma si applica anche al lavoro domestico. Vediamone insieme i dettagli.
Cosa si intende per Green Pass?
Il Green Pass è un’attestazione che viene rilasciata:
al termine del ciclo vaccinale anti Covid-19. In questo caso il certificato dura 12 mesi; dopo la guarigione dal Covid-19 e prima dose vaccinale. Il Green Pass avrà una durata di 12 mesi; dopo la guarigione dal Covid-19. Il documento durerà 6 mesi;
tampone molecolare negativo. La durata del certificato è di 72 ore; tampone antigenico rapido negativo. La validità sarà di 48 ore.
Il Green Pass potrà essere presentato sia in formato digitale, mostrando il Codice QR, sia in formato cartaceo.
Green Pass per colf e badanti: chi deve controllare la certificazione?
Sarà il datore di lavoro che avrà il compito di controllare il possesso della certificazione prima che il lavoratore faccia accesso al luogo di lavoro. Ovviamente, in casi particolari, il datore di lavoro potrà individuare un’altra persona che assolva a questo compito. Per rendere più agevole il controllo è stata creata una App per smartphone: VerificaC19, che puoi scaricare cliccando qui (se hai uno smartphone Android) oppure cliccando qui (se hai uno smartphone iOS).
Cosa succede se il lavoratore non ha il Green Pass?
Il lavoratore che non ha la certificazione verde COVID-19 è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione e non oltre il 31 dicembre 2021.
Durante questo periodo il lavoratore non matura alcun compenso e non sono dovuti i versamenti contributivi Inps. In ogni caso mantiene il posto di lavoro e la mancanza di Green Pass non può essere causa di licenziamento.
Il datore di lavoro, dopo 5 giorni di assenza ingiustificata, può decidere di sospendere il lavoro per 10 giorni, rinnovabili una sola volta.
Quali sono le sanzioni?
La norma ha previsto sanzioni sia in capo al datore di lavoro che in capo al lavoratore.
Nello specifico:
il datore di lavoro che non effettua i dovuti controlli può incorrere in una sanzione che va dai 400,00 € ai 1.000,00 €; il lavoratore che accede ai luoghi di lavoro privo del Green Pass rischia una sanzione che va dai 600,00 € ai 1.500,00 €.
Hai bisogno di aiuto?
Per una corretta gestione del vostro contratto di lavoro domestico puoi rivolgerti allo sportello Mondo Colf del Patronato Acli. Per trovare la sede più vicina a te, clicca qui.
Donatella Raggi [...]
12 Novembre 2021Notizia PatronatoDomanda di Carla
Fino ad un anno fa ero una lavoratrice dipendente, mentre ora sono una collaboratrice iscritta alla gestione separata. Vorrei sapere se è previsto il congedo di maternità anche per le collaboratrici.
Risposta
Le regole sulla maternità per le lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’INPS si differenziano per diversi aspetti da quelle previste per le lavoratrici dipendenti, mentre per alcuni aspetti sono assimilabili.L’istituto del congedo di maternità ed il relativo indennizzo sono previsti per le lavoratrici iscritte in via esclusiva alla gestione separata dell’INPS e che quindi non sono contemporaneamente lavoratrici dipendenti, né pensionate.
Oltre all’iscrizione in via esclusiva alla gestione separata è necessario anche:
avere almeno un mese di contributi versati nei 12 mesi precedenti i 2 mesi anteriori alla data del parto; avere versato per il mese appena descritto l’aliquota aggiuntiva dell’0,72% prevista dalla norma.
Possedendo questi requisiti la lavoratrice ha diritto a percepire l’indennità di maternità pari all’80% del reddito esattamente come una lavoratrice dipendente. Il periodo complessivo nel quale l’indennità è percepibile è pari a 5 mesi, due prima del parto e tre dopo il parto; tali periodi sono flessibili con le modalità previste per le lavoratrici dipendenti ed è previsto l’anticipo con le stesse modalità delle lavoratrici dipendenti.Ci sono però due importanti differenze con le lavoratrici dipendenti:
non è necessario astenersi dal lavoro per percepire l’indennità; l’indennità è corrisposta direttamente dall’INPS e non anticipata dal committente.
Rivolgiti al Patronato Acli
Gli sportelli del Patronato Acli sono a tua disposizione per una consulenza personalizzata e per assisterti nell’inoltrare la domanda all’INPS. Per trovare la sede più vicina a te, clicca qui.
Alberto Meli [...]
12 Novembre 2021Notizia PatronatoLa pensione di vecchiaia è quell’istituto che permette a tutti ai lavoratori, sia dipendenti che autonomi, di raggiungere la pensione con almeno 20 anni di contributi e 67 anni di età anagrafica, confermati anche per l’anno 2021. Questi sono i due requisiti richiesti, ma solo per chi ricade nel sistema retributivo o in quello misto.
Tale normativa varia per quei lavoratori che hanno iniziato a versare contributi solo dal 1 gennaio 1996 e mai prima: lavoratori con la contribuzione versata solo nel sistema contributivo.
Infatti per questi lavoratori, il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, è possibile ottenere la pensione al perfezionamento degli stessi requisiti anagrafici e contributivi previsti per i lavoratori nel sistema retributivo o misto.
Tuttavia, a differenza di questi ultimi, per conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia, oltre alla presenza del requisito contributivo di 20 anni e del requisito anagrafico di 67 anni, devono soddisfare un altro requisito: avere un importo della pensione superiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. Per il 2021 devono superare la cifra lorda di 690,42 euro.
In caso contrario possono accedere al trattamento di vecchiaia al compimento di 70 anni di età con almeno 5 anni di contribuzione “effettiva” (cioè obbligatoria, volontaria e da riscatto), con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo, a prescindere dall’importo della pensione. Anche il requisito anagrafico di 70 anni è soggetto agli adeguamenti in materia di stima di vita (nel 2021 sono quindi necessari 71 anni).
Prenota un appuntamento
Gli operatori del Patronato Acli sono a disposizione per una consulenza personalizzata e per inviare la tua domanda di pensione di vecchiaia in via telematica. Per trovare la sede più vicina a te, clicca qui. Ti aspettiamo!
Katia Marazzina [...]
12 Novembre 2021Notizia PatronatoGiovedì 11 novembre 2021 dalle ore 11:30, dalla Camera di Commercio di Roma – Sala Tempio di Adriano in live streaming.
Viviamo e operiamo “nella storia del nostro Paese” da oltre 75 anni, seguendone i cambiamenti e le evoluzioni sociali, attraverso l’erogazione di servizi di informazione, assistenza, consulenza e tutela nell’ambito previdenziale e assistenziale.
Il mondo è cambiato, noi siamo cambiati. Insieme abbiamo il compito e il dovere di guardare oltre, di unire e rafforzare le reti dei servizi di welfare a favore dei cittadini, dei lavoratori e delle famiglie, nel reciproco riconoscimento e nel pieno rispetto delle funzioni e dei ruoli sanciti dalla normativa.
Mossi da questo spirito abbiamo organizzato la celebrazione dei 20 anni dalla promulgazione della legge 152/2001, un’occasione di confronto e dialogo nella costruzione del welfare e delle politiche sociali del nostro paese.
All’evento saranno presenti alcuni rappresentanti del Parlamento e i responsabili nazionali dei raggruppamenti degli Istituti di patronato Italia.
Programma
Introduzione ai temiDomenico LUCÀ, primo firmatario della proposta di leggeNicola PRETI, Direttore generale Patronato AcliPaolo RICOTTI, Presidente nazionale Patronato Acli
Interventi istituzionaliTiziana NISINI, Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Benedetto DELLA VEDOVA, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Pasquale TRIDICO, Presidente INPS
Franco BETTONI, Presidente INAIL
Conduce e moderaGiada VALDANNINI, giornalista
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LODI
V.le Rimembranze 12B
Tel. 0371 091061
E-mail lodi@patronato.acli.it
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CODOGNO
Via Dante 14
Tel. 0377 435214
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SANT’ANGELO LODIGIANO
Vicolo Mercato del Grano 14
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